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Lo Chef
Angelo Gravino

“Bisogna essere sensibili, aperti a qualsiasi cosa di nuovo o di bello che possa ispirare un piatto”

Sono nato in provincia di Caserta nel 1971 e in più di 20 anni di carriera ho lavorato in alcuni dei migliori locali e ristoranti stellati italiani.

Le esperienze che più hanno arricchito il mio percorso professionale sono state quelle presso i ristoranti Quattro Passi di Nerano (2 stelle Michelin), Oasis di Vallesaccarda (1 stella Michelin) e Rigoletto di Reggiolo (attualmente chiuso ma all’epoca 2 stelle Michelin) nonché quella presso la Pasticceria La Caramella di Bologna.

Quest’ultima esperienza, accanto al grande Maestro Gino Fabbri, è stata illuminante sul piano professionale, perché mi ha fatto avvicinare tantissimo anche al mondo della pasticceria.
Sono nato in provincia di Caserta nel 1971 e in più di 20 anni di carriera ho lavorato in alcuni dei migliori locali e ristoranti stellati italiani.

Le esperienze che più hanno arricchito il mio percorso professionale sono state quelle presso i ristoranti Quattro Passi di Nerano (2 stelle Michelin), Oasis di Vallesaccarda (1 stella Michelin) e Rigoletto di Reggiolo (attualmente chiuso ma all’epoca 2 stelle Michelin) nonché quella presso la Pasticceria La Caramella di Bologna.

Quest’ultima esperienza, accanto al grande Maestro Gino Fabbri, è stata illuminante sul piano professionale, perché mi ha fatto avvicinare tantissimo anche al mondo della pasticceria.

Cucinare è la mia scelta di vita

Una profonda passione e un’interminabile ricerca del gusto mi guidano in quella che non posso definire solo la mia professione.
Cucinare per me è una scelta di vita. E lo faccio basandomi su un connubio tra tecniche moderne e tradizionali.

Considero la cucina come pura arte.
Mi sento come davanti ad un foglio bianco ogni singolo giorno.

due punti fermi:

Cucina e Arte

L'ispirazione per i miei piatti nasce dall’arte e dall'ambiente che mi stanno intorno.

La mia passione per la cucina ha origini lontane e casalinghe: è tra i fornelli di casa che, osservando e ascoltando mia mamma e mia nonna, ho imparato come preparare i legumi, le conserve di pomodori, le marmellate e le confetture.

Ma in me c’era, e c’è, anche uno spiccato spirito artistico, modellato nel corso degli anni dal liceo artistico prima, e dall’Accademia delle belle arti poi.

È così che cucina e arte sono diventate un binomio ed un amalgama prezioso e imprescindibile della mia formazione.

Oggi il lato estetico è fondamentale per ogni mio piatto. Un certo modo di impiattare serve a soddisfare la vista, oltre al gusto.

Dicono di lui

Gravino apprende le basi della sua arte culinaria alla Locanda Giulio Cesare di Pompei. Ma si ispira soprattutto a Gianni D'Amato (ex-Rigoletto, pluristellato con due stelle Michelin), da cui ha ereditato le tecniche di percezione del gusto, la sperimentazione della cultura del sotto vuoto e delle basse temperature.

 

La passione per i dessert e per i dolci nasce dalla vicinanza con Gino Fabbri, attuale Presidente AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) e con i fondatori della Pasticceria Gabbiano di Pompei.

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